KennyMuoreSempre Astio 2016 - Rock, Punk, Alternativo

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KennyMuoreSempre ma se ne frega: la band presenta Astio, il disco in cui si sfoga con sfuriate punk-rock (ma poi ci scherza su)

KennyMuoreSempre è una band composta da tre ragazzi che, a quanto pare, non si sono mai stancati di Mtv, e soprattutto, delle tastiere. "Astio", il loro disco, frutto della collaborazione con Marco Balducci (La Camera Migliore, Granprogetto, Farewell to Hearth and Home) è un susseguirsi di distorsioni ricercate e sfuriate melodiche dal sapore punk-rock. La prima traccia è "Esoftalmo", biglietto da visita della band, in cui le voci si mescolano bene tra loro senza lasciarsi sopraffare dal ritmo accattivante. Si sente l'influenza dei Nirvana, dei Motorpsycho, tra un sound più grezzo e sporco, in pezzi come "Arrivo", e uno più calmo e definito, facilmente riconoscibile in pezzi come "In Guand", orecchiabile e preciso, ma anche nell'appassionata serenata rock che è "Bianca". Sguardi, labbra, ci si innamora di una dura semplicità che è la stessa rappresentata da tutto il lavoro della band, qui sicuramente più intenso ed esplicito che in brani come "Luana". Il disco scorre veloce e ascoltando "Che m'importa", un brano scheggia puttosto tagliente, sentiamo le voci forti del gruppo che grattano contro accordi semplici, senza manierismi.

I testi di "Astio" fanno trasparire qualcosa di genuino e romantico: "Solitudine" è il brano più riflessivo, "Pussanghera" quello più divertente. L'autoironia non viene mai lasciata da parte e si mescola bene con gli sfoghi graffianti di ogni pezzo. La cosa particolare del disco è che, tutte le canzoni, sempre verso la fine, danno qualcosa in più, è come se si riscattassero dopo un inizio un po' fiacco: gli accordi diventano più incalzanti e la ritmica, veloce e promettente (sin dall'inizio), si accentua. Tolte alcune ambiguità, come quelle presenti in "Felice", brano che potrebbe essere dedicato al proprio (in)successo così come ad una ragazza che quella sera non c'è stata, e la strana voce processata nel pezzo di chiusura, "Arrivo", il disco riesce a lasciare una buona traccia di sé dopo l'ascolto. Quel che resta addosso è consapevolezza, un po' d'amarezza, ma anche un gran sorriso perchè l'ironia è dentro ogni cosa e, come dicono loro, alla fine che t'importa?

 

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La recensione Astio di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-06 00:00:00

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