Un debutto certamente positivo quello degli Huta, un disco forte e ottimamente realizzato, grazie anche a una carica intensa e un sound particolarmente curato e partorito dal cuore.
Ventisei minuti. Intensi, concreti, densi. Gravidi di un'anima rock che non ha niente da invidiare a nessun'altra band del panorama indie nazionale. Gli Huta sono un trio di Cuneo che esordisce con un disco intitolato "How To Understand Animals" e, sin dal primissimo ascolto, supera l'esame a pieni voti e convince immediatamente sulle potenzialità in prospettiva.
Una sana rivisitazione di puro rock anni '90, con influenze varie ma sempre con un occhio di riguardo alle band grungettone dei tempi migliori con anche un po' di attualità che non fa mai male. Già dai primi secondi di "Starship" la cosa che colpisce di più è il sound, una botta immediata al cervello e reminiscenze Foo Fighters disseminate un po' ovunque. La band dimostra istantaneamente di tenerci in modo particolare alla resa dei pezzi, anche da un punto di vista prettamente melodico, testimonianza è data dal grande lavoro eseguito dalle linee vocali, belle e in sintonia con il contesto emotivo in cui nuotano. C'è molta intensità in brani come "Hone", "Gravel" e "Camel", i Nirvana non vengono per niente trascurati nella evocativa "Seattle" e il tutto si amalgama alla perfezione senza trascurare nessun dettaglio.
Un debutto certamente positivo quello degli Huta, un disco forte e ottimamente realizzato, grazie anche a una carica intensa e un sound particolarmente curato e partorito dal cuore.
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La recensione How to understand animals di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-19 00:00:00
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