Un disco che scivola via
La cosa più sorprendente nell'ascoltare "Minority" è la facilità e la leggerezza con cui scivola quasi fra le dita; non si fa in tempo a metterlo che è già finito. Non perchè è composto solo da cinque tracce e non perchè queste siano o meno brevi ma per quanto risulta dolce alle orecchie. Il gruppo si presenta con una veste mista fra New wave, alternative e un rock molto melodico, di facile adesione ma mai scontato. Così si parte da "The opposite" e si scivola piano fra le distorsioni evocative di "Cities" e le ritmiche tribali molto originali di "Exist, Coexist" fino alla conclusiva "3AM Drivers Club" che suona anche come il pezzo più riuscito dell'intero lavoro. Le influenze che si riconoscono vanno dai Thirty Second to Mars fino ai Nationalpassando in mezzo ad altre mille strade, una su tutte, gli U2, soprattutto per gli arrangiamenti di chitarra.
I My Light Bones incastonano così cinque tracce curate nei minimi particolari, dalla composizione alla registazione, facili e piacevoli all'ascolto, che lasciano spazio solo per chiedersi se il gruppo ce la farà con questa veste, perché alla musica che propongono non manca quasi nulla.
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La recensione Minority di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-07 00:00:00
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