CHAOS Quattordicidodicizerodue 2004 - Sperimentale, Jazz, Elettronica

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La cosa più sorprendente di questo cd di elettronica è che tutti i brani che lo compongono sono improvvisazioni collettive registrate dal vivo preso il bar “La pausa”, in quel di Treviso, il 14 dicembre 2002. Alla facciaccia di chi sostiene che l’elettronica sarebbe fredda, predeterminata e costretta in rigidi schemi i trevigiani Chaos si permettono di appioppare un ulteriore bello schiaffone. Sempre che ci sia ancora bisogno di dimostrazioni del genere. E però, stupisce non poco, questo cd.

Non contiene la svolta epocale dell’elettronica, non ridefinisce il genere. Ma offre belle composizioni (o si dovrebbe dire improvvisazioni?), che trasudano emozionalità e freschezza, pur nel rifarsi a percorsi già noti e conosciuti: quanto offerto qualche decennio fa dai tedeschi Can e Tangerine dream, le composizioni di Brian Eno a Berlino con David Bowie e a New York con David Byrne, un certo spirito ambient che nei rari momenti negativi di questo disco (ma si tratta di attimi) rischia di scivolare nella colonna sonora da negozio new-age. In generale però il cd offre un tappeto sonoro di suoni e suggestioni su cui si dipana l’improvvisazione, condotta con assoluta libertà.

In concreto i Chaos regalano un disco che fa stare bene, fatto di sole improvvisazioni e senza forma canzone. Sarà mica poco?

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La recensione Quattordicidodicizerodue di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-09-06 00:00:00

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