La purezza della violenza diventa coltello
La parola "puro" usata come aggettivo ha un significato forte; una cosa ideologicamente "pura" è cristallina, è così come ci appare e deve essere senza compromessi o impurità; ed è anche la prima parola che mi è venuta in mente ascoltando questo "Gold Teeth" degli Higuita. Le cinque tracce che copongono il lavoro del gruppo sono cascate di cemento fatto di puro punk hardcore, pieno di spigoli e angoli appuntiti. Impossibile rimanere fermi e non farsi trascinare dal mare di rabbia che si gonfia e si rigonfia senza sosta lungo tutto il disco. La prima "Enter the void" apre le danze con un ritmo di batteria tribale e un riff di chitarra che ha il sapore del ferro e di un pugno in faccia. Le tracce, tutte entro e non oltre i due minuti di durata, suonano come una scarica di adrenalina che attraversa tutto il corpo. Il paragone più immediato è quello con gli Skruigners con cui condividono la cura per il suono e la registrazione e soprattutto una carica di rabbia fiammante che spacca le ginocchia e non lascia scampo.
Sicuramente un lavoro che non arriverà a tutti ma che può fare la gioia di quelli amanti del genere che troverebbero in questo disco scariche elettriche per i loro timpani. Niente da aggiungere se non tornare ada alzare al massimo il volume dello stereo.
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La recensione Gold Teeth di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-08 00:00:00
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