Dropout Numbers Dropout Numbers (ep-2015) 2016 - Rock, Indie, Alternativo

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Dropout Numbers: tre pezzi rivelatori che ti faranno schioccare le dita questa primavera

C'è molta carne al fuoco nel lavoro dei Dropout Numbers, che ci mostrano tutto il loro spirito ribelle comprimendolo in una manciata di minuti: le tre tracce presentate dalla band sono potenti ma equilibrate; urlano rock ma allo stesso tempo ondeggiano tra gli echi di punk, grunge e new wave. Fra i momenti più riusciti troviamo sicuramente il ritornello secco di "What can I do?" dove la voce del cantante ricorda vagamente il menefreghismo di Ian Curtis, ma anche l'intro di "The agent man" si fa notare e lascia una buona dose di punk credibility nella mente e nel cuore dell'ascoltatore: la melodia è davvero orecchiabile, a tratti quasi pop, e, cosa fantastica, non toglie profondità al testo (affermazione che di questi tempo non va data per scontata). Questo secondo pezzo in particolare, verso la fine, sembra quasi una ballata, una confessione spassionata sulla realtà nuda e cruda della propria vita. Il brano di chiusura, "These glasses are broken", prosegue e conclude il racconto mantenendo la rotta della band, intenta a utilizzare queste nuove strade espressive che si concretizzano in pezzi diretti, senza troppi fronzoli ma al contempo di facile ascolto. Non è facile trovare brani che hai voglia di riascoltare subito dopo averli sentiti, eppure i Dropout Numbers, zitti zitti e senza troppe pretese, ci stanno rivelando qualche segreto: capaci di arrivare al punto lasciando dietro di sé un ritmo incalzante, ti fanno battere le mani, muovere la testa e schioccare le dita andando a tempo senza sforzo, senza chiederti perché.

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La recensione Dropout Numbers (ep-2015) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-13 00:00:00

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