La band pugliese ha fatto sicuramente dei passi in avanti in quanto a ricerca sonora
Il secondo lavoro dei Vargo Umnico continua sulla scia del precedente, tra prog, post e alternative rock, ma questa volta con un progetto più definito del loro esordio di tre anni fa. Protagoniste delle cinque tracce sono le chitarre, in buona parte soffici, che con i loro arpeggi creano atmosfere sospese, e le tastiere ora pianoforte, ora sintetizzatore, che danno un tocco sognante e concentrico come in “L’immagine di Laura” o nella titletrack che chiude l’ep. In mezzo, grazie ad “Ophelia”, uno dei due brani cantati, c’è spazio anche per una ballad dal retrogusto jazzato complici le note della tromba.
La band pugliese ha fatto sicuramente dei passi in avanti in quanto a ricerca sonora, proponendo in alcuni brani interessanti giri armonici e convincenti intrecci di chitarre. Ma non tutte le tracce appaiono curate nello stesso modo, e dunque la qualità dell’ep, sia nelle registrazioni che nelle esecuzioni, ne risente non poco.
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La recensione A flower is born di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-05-16 00:00:00
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