The erotics To be played at the maximum volume 2004 - Pop

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A questo cd darei il premio “copertina dell’anno”. Il nome del gruppo, The erotics, che promette chissà che, unito a questo simpatico faccione un po’ nerd, che si propone con sfrontata dolcezza come “erotico”. E notare i paraorecchi rossi in una giornata che si suppone essere estiva o giù di lì, col sole che filtra tra le foglie. E poi il titolo, “To be played at the maximum volume”, come se fosse un disco di hard rock cafone. Favoloso.

Quando finalmente è arrivato il suo turno, mi aspettavo non so bene che, ma un “molto” di qualcosa che facesse stare bene. Beh, c’è. Ma il bello è che si trova tutto un po’ allo stato grezzo, non trattato, come se fosse in attesa (e lo è, naturalmente) di un produttore che gli dia la sua forma compiuta e definitiva. Ma molto della bellezza pop di questo cd sta proprio in quell’incompiuto. Come la Pietà di Michelangelo. Senza paragonare gli udinesi The erotics al genio fiorentino – non inventano nulla di nuovo, loro -: però il senso di una perfezione derivante dal “non finito” è un po’ lo stesso.

Scrivono semplici canzoni d’amore, di quel pop sbilenco e delizioso che sta da qualche parte tra i Pavement e i Blur di “Coffee and tv” e “Girls and boys” (citati anche nel coretto di “Sexy Diva”), suonato con l’energia e la freschezza di Sondre Lerche. I difetti di registrazione, l’equalizzazione non perfetta, anche qualche leggera stecca non corretta, a differenza del solito, qui possono spiazzare all’inizio, ma alla fine conquistano, paiono perfetti proprio per quel senso di incompiutezza e bontà naïf che si trasmette dalla copertina. Che per una volta è veramente una buona introduzione al disco.

Nessuna grande novità qui, si diceva. Ma canzoni belle, sì. Anche se ancora non perfette. È davvero un peccato che The erotics abbiamo scelto di non cantare in italiano, perché i testi sanno davvero scriverli. Quando in “I’m only a fat clown” (e tenete presente il titolo), Captain Love & Ragazzo Entropia (pseudonimi di due non specificati componenti della band) arrivano a cantare “thank you / for your brown eyes / cause they’ve saved my / my old, hard, dark, switched-off life”, il cuore di noi romantici dell’accordo minore si incrina. E in una canzone così, The erotics ci infilano – appena due versi – “Mare, profumo di mare / questa volta voglio annegare, baby”. Sì, la sigla (distorta) di “Love boat”. E vi assicuro che il suo effetto lo fa, caspita. Un bel tocco di leggerezza al tutto unito al crollo di ogni difesa anti-kitsch. Amano la citazione, questi ragazzi di Udine: alla fine di “Sexy Diva” intonano "all good children go to heaven": dritto dritto da “You never give me your money”, Beatles, “Abbey Road”, 1969. Buona pappa per il cervello.

“I love animals” è un altro brano degno di nota. Perché parte parlando di due amanti (e qui traduco direttamente), “chiusi in una prigione / a guardare le stelle che splendono / giorno dopo giorno / ad aspettare e pregare”. Il bello è che quando arriva il ritornello si scopre che sono due uccellini in gabbia. Sì, esatto. E lo scopri perché c’è l’umano che dice: “amo gli animali / e ne voglio ancora / … tu non puoi volare”. Ok, sarà una paranoia mia, che sono animalista. Ma è anche vero che spesso le canzoni animaliste mi fanno schifo. Perché sono un po’ dei predicozzi politici, come le canzoni “impegnate”: “Ehi, compagni, noi siamo buoni, loro sono cattivi, bu-uh!”. Che vadano a farsi fottere. Lo so già. Non mi stupite. E invece qua, accidenti. Credevo che fosse un melenso cliché d’amore. E invece.

In definitiva, un buonissimo esordio. Che mi ricorda l’effetto che mi fece quello dei veneziani Travolta. Per chi li conosce è una dritta. Per gli altri un invito. Non so se una maggiore compiutezza gioverebbe ai The erotics, ma glielo auguro, perché così i loro pezzi non hanno appeal radiofonico. E se di musica vuoi campare, in radio devi passare. Ma almeno di una cosa li prego: la prossima volta, cantate in italiano. Perché ci sapete fare.

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La recensione To be played at the maximum volume di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-09-08 00:00:00

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