Tre ragazzi che condividono pressoché tutto: esperienze, lavoro e musica; proprio da questo ultimo punto nascono i Masai, band piemontese attiva dal 2013 e con alle spalle un fugace ep intitolato “Che problema c'è?”. Il presente parla del primo long play che si chiama “Le Quarte Volte”: dieci tracce autoprodotte riconducibili ad un post rock cantato in italiano, focalizzato ad interpretare testi marcatamente eterogenei, ispirati da qualsivoglia stimolo che spazia dal concreto alle frange maggiormente surreali.
Proprio i riferimenti testuali dei Masai destabilizzano l'ascoltatore fin dall'apertura del disco, che coincide con “Dalìa”: la traccia, selezionata anche per la compilation n.77 di Rockit, presenta una partitura melodica robusta e convincente, dalle aperture curate che arrivano col giusto mordente all'ascoltatore, sulle note si innesta l'esistenzialismo del testo, a tratti criptico ma di sicuro impatto. Menzione anche per “Umberto”, che ben si presta a ripetuti ascolti carica di sovrincisioni ben strutturate incupite da tinte malinconiche. Il congedo arriva con “Silvio”, breve quanto esplosivo episodio dall'andamento sincopato che sembra quasi attraversare i campi del funk per cristalizzarsi in ritornelli tesi fino al limite.
Abbiamo fra le mani un disco concreto, curato sia in fase compositiva che realizzativa: i Masai confermano quanto di buono intravisto all'indomani dell'esordio, l'idea è di avere a che fare con una band che sta raggiungendo la giusta maturazione. Abbiamo voglia di (ri)sentirne di più.
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