La leggera fresca bellezza di brani acustici con testi appuntiti
Cinque perle quasi lasciate grezze dal mare, come per non disturbare. L’ep “Vesto male” del cantautore Igor Pitturi contiene altrettante tracce di leggera fresca bellezza, con testi appuntiti e suoni acustici: voce, chitarre, piano, basso batteria e sax contralto. È abbastanza normale non sentire “Niente dentro”, dice la prima canzone in cui, tra filosofia e ironia, due corpi sono costretti a rivedere le proprie “prospettive future che sottendon la presenza o l’assenza dell’uno nell’altrui orbita vitale sottoforma di un semplice: ci vediamo?”. Se in “Eastwood” va in scena la fiera dell’assurdo, “Nozze allo stagno” è un breve, intenso e ritmato divertissement: il racconto di un innamoramento da Peroni e delle delusioni successive ma, come si dice, l’amore non è bello se non è litigarello. Ci sono poi tanti modi di “Eiaculare”, anche poetici, anche “in testa alla gente in una danza incandescente sotto un sole iridescente con la musica che si ode distante e il seme che sgorga, che canta presente”. “Gino il pescatore” è una storia tutta da ascoltare, con tre protagonisti: Gino, il micio rosso Paco un poco “loco” e Nadia alla deriva.
Queste cinque piccole perle sono ricche di creatività, ispirazione, intelligenza e divertimento. Sono talmente spontanee da far sorgere il dubbio che siano sgorgate naturalmente, in attesa che l’autore si convinca a occuparsi totalmente di loro. Non resta quindi che aspettare un album completo.
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La recensione Vesto Male di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-01 00:00:00
COMMENTI (3)
grazie!
Già!
Originalissimo! Bel progetto!