Prima volta più che soddisfacente
Tutto mi risuona con un flashback e non so quanto sia positivo o negativo, ma complessivamente l’idea del flashback è persistente. Gli Acclaim the Sin con questo ep danno prova di essere molto legati a quello screamo che imperversava a metà degli anni ‘00, lo sanno suonare bene e riescono a rientrare dentro gli spazi che delimitano e caratterizzano il genere. L’intro è uno dei più classici che ci sia, un arpeggio intruduttivo, pulito e lineare; i pezzi di per sé - come ho già premesso pocanzi - rispettano la struttura del genere, alternando voci pulite a scream, niente di più e niente di meno. Ok, a primo impatto mi verrebbe da paragonarli senza alcun ombra di dubbio ai Motionless in White, vuoi complice anche la presenza scenica, ma in realtà, se poi ci volessimo addentrare in un ascolto più approfondito possiamo sentire che lo spettro delle influenze è molto più ampio, dai riff con molto groove che possono ricordare quelli di Jim Root, oppure la voce iniziale dell’omonima traccia “White Collar” che ricorda Anders Fridén (In Flames) in alcuni pezzi di "Whoracle". Insomma niente male, niente che eccelle in originalità e creatività, dato che siamo nel 2016, ma comunque risulta scorrevole e ben ascoltabile. Ovviamente i margini di miglioramento ed evolutivi ci possono, palesemente, essere, ma per adesso restiamo con questa prima prova che a mio avviso è più che soddisfacente.
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La recensione White Collars di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-07-19 00:00:00
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