Uno strumento giocoso, in grado di scatenare una creatività infinita.
Devo ammetterlo: sono un po’ di parte, in quanto ho sperimentato sulla mia pelle il fascino di quel piccolo strumento a quattro corde – che non è una chitarra senza due corde, né un basso mignon, sia chiaro.
Il fatto è che la capacità che l’ukulele ha di metterti in contatto con la parte più scanzontata e scherzosa di te è straordinaria: bastano infatti quattro accordi (o almeno, quei quattro che son riuscito a imparare) e una sedia, per poter creare una melodia semplice, a volte persino rilassante, e che al tempo stesso non pretende di essere presa troppo sul serio.
Se ci aggiungete poi una sezione ritmica, composta da batteria a pedali e ukulele basso, avrete una vera e propria uku-band, che si diverte a mescolare stornelli romani e blues delle origini, dimostrando in questi due brani tutte le potenzialità di uno strumento troppo spesso relegato al binomio sole e spiaggia.
Uno strumento indubbiamente giocoso, con cui è facile sdrammatizzare e strappare sorrisi, ma che nelle mani giuste è in grado di scatenare una creatività infinita, che abbatte in un sol colpo le barriere di genere.
---
La recensione UKULANDIA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-04-11 09:00:00
COMMENTI