Gli Hormonauts mi avevano già colpito in occasione del loro concerto al 'Rolling Stone' di Milano. Persino Roy Paci, una volta salito sul palco, ha chiesto al pubblico un altro applauso per la “straordinaria band rock” che lo aveva preceduto, cosa che sinceramente si vede fare in poche occasioni. Entrando travestiti da astronauti avevano riversato sulla folla un rockabilly dalla carica contagiosa con una padronanza tecnica invidiabile. Impossibile restare indifferenti.
Il trio italo-scozzese torna ora con “Hormone airlines”, terzo lavoro ufficiale, ed il risultato è sempre all’ altezza. Accenni country, punk, blues, ska, il tutto unito sapientemente in 14 tracce senza cali di sorta. Un amalgama confezionato e proposto in maniera impeccabile.
Lo stile, leggero e vario, non annoia mai, anzi le canzoni si distinguono per la loro facilità d’ascolto e per lo swing naturale. Brani come “Little red vanette” o “Cassius” dopo pochi ascolti entrano subito nelle vene. Che dire poi della cover di “Malafemmena”, se non che si tratta di un godibilissimo omaggio alla tradizione che avvicina ancor più la band al nostro sentire?
Il rockabilly, che spesso rischia di restar mutilato dai suoi stessi limiti, trova qui degli interpreti bravi ed eclettici, pronti a rischiare pur rimanendo fedeli alla causa.
Ad oggi gli Hormonauts sono, nel genere, il mio gruppo italiano preferito. E presto spero lo saranno anche per voi. Non lasciate quindi che vi sfuggano, a nessun costo: andate a vederli nei numerosi live, comprate il disco, ascoltatene gli mp3, guardate i video.
“Fate quello che volete, ma fatelo rapido!”
---
La recensione Hormone airlines di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-09-12 00:00:00
COMMENTI