Il risultato distorto di una grande passione
Confusi e distorti, a tratti piuttosto labirintici, i suoni e i testi dei Reimuda si accavallano tra loro lasciando poco spazio ad una comprensione chiara del disco. Lo stile è prevalentemente rock: chitarra, basso, batteria e distorsioni si incontrano in un mix esplosivo che non lascia spazio all'immaginazione.
L'ascolto si apre con "A volte": le parole sono aggressive ma sussurrate e si mescolano tra loro, a tratti sembra esserci quasi timore nell'affermare ciò che si pensa con chiarezza. Il tutto si unisce in una sorta di violenza musicata che accompagna tutto il disco. Le parole di tutti i testi immergono l'ascoltatore in un viaggio rischioso, in cui la musica e le dure tonalità prendono il sopravvento su tutto; infatti i suoni sono molto vari e ben costruiti: dalle chitarre sporche che sanno di grunge alle distorsioni che si trascinano all'interno di una musica forte e diretta. Melodie vibranti si alternano: prima forti e poi debolissime, mentre una ritmica decisa e combattiva attraversa l'ascolto di tutte le tracce, lasciando intravedere l'anima di un lavoro ispirato da una grande voglia di ribellione.
Tra i momenti più riusciti del disco troviamo sicuramente la traccia di chiusura "Sei", che spiazza per la musicalità di parole sillabate con sincerità, emozione e, a questo giro, una chiarezza devastante in frasi che, iper quanto catastrofiche, non risultano mai banali. Resta impresso in particolare il motivo "sei l'ultimo istante prima dell'esplosione, sei troppe luci che insieme che fanno male".
Sotto alcuni aspetti la produzione a volte non sembra valorizzare la nitidezza e le potenzialità dei testi, ma tutto sommato un lavoro eseguito con passione, ingrediente imprescindibile che si fa sentire in ogni traccia.
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La recensione Pillole di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-05-09 00:00:00
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