Nel “circuito risonante” costruito dal producer piemontese girano energie magnetizzate da club e serate ammantati di coolness e varie sfumature di nero. Il teutonico moniker è già un chiaro indizio di quello che andremo ad ascoltare, o a ballare: dai Kraftwerk in giù, i modi spigolosi dell'elettronica di stampo germanico la fanno da padrone. Con la voce femminile che tenta a tratti con accenti sinuosi di ammorbidire, avvicinandola a toni chill-out, l'atmosfera, che rimane però prevalentemente algida, meno happy hour e più notte profonda, lì dove si incontrano Daft Punk, M83, Depeche Mode, ed è subito elettrodark per esistenzialisti insonni. Che l'insonnia la trattano come la loro migliore amica.
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