Un lavoro che può piacere agli amanti dell'horrorcore.
In "Freaks", celebre film degli anni '30 che ha ispirato la quarta stagione di American Horror Story, una delle scene culto è quella in cui una serie di attori dalle più o meno evidenti deformazioni fisiche offre da bere a una trapezista, invitandola con un coro dai toni inquietanti ("Gobble gobble, we accept her, we accept her, one of us, one of us!") a entrare a far parte di questo circo fatto di "mostri".
L'atmosfera con cui questo disco si apre è un po' tutta qui: le note da film horror prima, il rappato duro di Velheno poi. Gruppi punk, film di fantascienza e serial killer compongono la scaletta dei pezzi ed è impossibile non notare la piega hardcore su tappeti forti, decisi e che a volte sembrano richiamarsi alla dubstep che andava tanto qualche anno fa.
Le otto tracce sono in grado d'intrattenere per il carisma di Velheno e degli ospiti (tra cui spicca Kill Mauri), capaci di dare uno scambio interessante al flow del catanese. Un lavoro che può piacere agli amanti dell'horrorcore.
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La recensione Bloody Circus di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-07-12 00:00:00
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