Plato
Awake 2015 - Elettronica, House, Ambient

Awake

A voler ricerca l'anima della house, la troveremmo in questo disco

Scrive l'ottimo Fabio Cozzi sul blog "Sul Romanzo" a proposito di "Notturno Cileno" di Roberto Bolano che il tipo di scrittura del grande autore è una sorta di disseppellimento. Se si prende la quinta traccia, "All is Good", dell'album "Awake" di Plato proprio la parola disseppellimento viene fuori quasi in maniera biologica. La musica di Plato, dj e producer torinese, è infatti una lenta opera di riesumazione di suoni antichi, di ritmi sepolti e di melodie dimenticate, portate a nuova vita grazie ad una linfa rinnovata che rende questa operazione non un qualcosa di macabro ma più simile ad una preghiera verso l'alto esaudita. "All is Good" è house e ambient che si fondono in un connubio di rara eleganza, mischiandosi e ravvivandosi a vicenda in un gioco che sazia l'orecchio anche dell'ascoltatore più esigente. Se forse l'album parte un po' in sordina, un po' troppo in sordina, quando le sonorità si fanno maggiormente affilate e rotonde, come in "Hope", allora Plato sfoggia realmente tutte le sue qualità. Qualità che sono state acquisite grazie ad una carriera lunga ed eterogenea, partita dai piccoli locali della Val Susa a metà anni '90 (e dove già il nostro si segnalava per la grande ricerca nelle sonorità) e che arriva ora con questo "Awake" alla (forse) piena maturità. Un lavoro, va detto a scanso di equivoci, ancora con qualche grumo di troppo, con qualche impurità che sporca un disco ben prodotto e splendidamente missato. Se l'house può avere un'anima siamo certi che in canzoni come "Blues Eyes" se ne possa rintracciare una buona percentuale. 

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