Esordio spontaneo che decolla: prova molto convincente per Giudah!
L'elettronica come un mezzo per rinnovare la propria arte, per dare spinta diversa ai linguaggi musicali attraverso campi inesplorati. Il genere dei Giudah! non è immediatamente definibile e riconoscibile, ma l'esordio eponimo nella forma di long play, prodotto da Dischi Soviet Studio e Sisma, è carico di buone intenzioni e spunti interessanti.
Nove tracce per una corposa mezz'ora d'ascolto che parte subito col piglio giusto: “Venom” apre il disco e convince, grazie a dinamiche basso-batteria labirintiche ed un cantato molto catchy. Scivolano i brani e l'attenzione si catalizza sugli episodi finali: “A teaser” suona splendidamente dub, “Friday night theme” sembra Rino Gaetano che canta in inglese carico di effetti vocali (prima delle aperture finali che capovolgono totalmente la struttura del brano) e “Soogo!” trasuda dubstep fra controtempi e ritornelli melodici; una tripletta da riascoltare in loop, coerente e carismatica nonostante le ampie spaziature.
Un buon disco che decolla fino a toccare quote pazzesche sulla lunga distanza: ottima prova per il trio trevigiano che archivia la prima performance studio aggirando scivoloni clamorosi, sale la curiosità per saggiare tanta energia dal vivo, nel frattempo ci cibiamo di questo disco.
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La recensione Giudah! di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-05-05 00:00:00
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