La personalità c'è e ce l'avevano già dimostrato. Ci serve una riconferma.
Il quartetto marchigiano giunge a questo ep maturando una forte consapevolezza psychedelica, che si sviluppa nei due brani di apertura e che ci auguriamo sia il viatico futuro di prossime nuove composizioni per un disco sulla lunga distanza.
"6025" impressiona veramente perché, consolidando la loro vena bluesy, si apre su suoni quasi space rock ma con una durezza che riportata alle pagine più riuscite di Helios Creed su Amphetamine Reptile e certe cose lisergiche ma dirette e ficcanti di certi Chrome che di Helios Creed ne sono stati la creatura, non ultimo il brano si colloca anche attorno ai brani più diretti degli Hawkwind.
"Money (Won't Change Me)" prosegue su questa andatura psychedelica blues con la chitarra che ha vortici di natura stoner rock e poi quel twangin' un po' Joe Meek come impostazione che dà un tocco di originalità al brano.
I restanti due brani sono un consolidamento dello stile dei Jesus Franco & The Drogas; "The Wrong Side Of El Paso" è un punk blues veloce e diretto, figlio alla lontana dei Blues Explosion di Jon Spencer e quando il fraseggio di chitarra si apre ricorda anche certe cose dei Cult da "Electric" in poi; "Austin" è un brano interessante perché nel suo essere stoogesiano passa attraverso una componente più punk blues come quella che fu dei Cosmic Psychos, ossia filtrare gli Stooges attraverso un'economicità punk che solo certe band australiane sapevano fare, mentre la chitarra talvolta va su fraseggi acidi psychedelici un po' alla Television. La voce di Sonny Alabama ha un forte timbro black, una sorta di vocalismo punk filtrato da Screamin' Jay Hawkins e André Williams.
Per essere perfetta, la band dovrebbe spingere fortemente sulle soluzioni stilistiche dei primi due brani che conferiscono maggiore originalità ad un lavoro già di suo riuscito.
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La recensione DAMAGE REDUCTION di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-05-19 00:00:00
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