René e i darwinisti Il parrucchino 2016 - Easy-listening, Twee

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Nichilismo e humor nero, Renè e i Darwinisti con la loro musica incarnano perfettamente quello che è lo spirito dei fratelli Coen.

Sui profili social delle gente uno dei filosofi che va per la maggiore è Nietzsche. Il motivo è presto detto, un autore preso in prestito dai nazisti per giustificare le proprie teorie, del quale gira una famosa fotografia su Google che lo ritrae con la scrittrice Lou Van Salomme munita di frusta eretta ad emblema dei feticisti ed utilizzato per spiegare la parabola esistenziale di Zlatan Ibrahimovic è uno che fa comodo a tutti. Ancora più decisiva si rivela la forma con cui il pensatore di Rocken si esprimeva. Brevi frasi, epiteti marmorei ed aforismi perfettamente riciclabili da chiunque sotto forma di post in 140 caratteri. Renè e i darwinisti, in un certo senso, sono mossi dallo stesso spirito sintetico, compongono solamente canzoni brevi, due minuti di delirio ciascuna, con l’orecchiabilità che ne guadagna. Momenti di assoluta poesia dadaista che fanno agilmente centro tant’è che con una certa naturalezza mi sono ritrovato a fischiettare motivetti quali “questo viaggio senza Buscopan e come prendere un aereo interno al Kurdistan” oppure “beviamo Bloody Mary e cloro poi pisciamo pomodoro” salendo in bici.

I riferimenti a Rino Gaetano e alla sua poetica strampalata sono più che evidenti ma sono riscontrabili anche tracce dell’alienazione di Bugo, della leggerezza di Bobo Rondelli, il tema del corpo trattato in maniera grottesca alla Elio e le Storie Tese in "I tuoi lobi", una presa in giro di Mal in "Capricci". Ma Renè e i darwinisti sembrano fottersene dei riferimenti, l’eterogeneità delle loro canzoni è solo un pretesto per descrivere diverse situazioni e categorie umane e riescono sempre a strapparci un sorriso, seppur spesso amaro. L’unica condizione antropologicamente possibile è questa, rendersi conto dei limiti dell’umanità ed ironizzarci, in un orizzonte scettico. Il parolone nichilismo in fondo potrebbe essere sostituito con una parola ad uso più comune, sfiducia. Sfiducia nel genere umano. C’è palesemente della critica sociale ma è mascherata sotto forma di canzoncine, e come avevano già intuito i fratelli Coen, la commedia è il sentiero migliore per evincere i difetti.

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La recensione Il parrucchino di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-05-03 00:00:00

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