È bello il dream pop dei Light Lead, le melodie sono accattivanti, i suoni raffinati, la voce di Michal Israeli sensuale e inquietante quasi al pari di una novella ma meno catacombale Nico, e tutto suona giusto, equilibrato, pulito. Fin troppo, forse. Se un appunto si può muovere al trio bresciano è quello di comunicare una certa idea di freddezza, che fa sì che non si resti mai davvero coinvolti. Interessati sì, convinti anche, soprattutto quando ci si allontana leggermente dagli “standard” del genere (per esempio in “Sun Goes Down”), ma sempre un po' distaccati, con l'impressione che i Light Lead non sappiano o (più probabilmente) non vogliano scavare a fondo nell'oscurità e ci lascino fuori a intravedere una profondità di ombre e luci che invece ci piacerebbe davvero tanto esplorare meglio. Speriamo che la prossima volta ci facciano vedere – sentire - di più, senza paura di sporcarsi. Gli strumenti ce li hanno.
Vedi la tracklist e ascolta le tracce sul player nella versione completa.