Luprano, al secolo Ivan Luprano, 38 anni di Guagnano (Lecce) è un consumato navigatore della scena musicale italiana indie. Negli anni '90 con la fondazione "adolescenziale" dei Seven Circle intraprende per se stesso e il pubblico un doppio percorso, equamente diviso tra l'anelito personale a diventare cantautore e il richiamo alla funzione sociale alla quale la musica dovrebbe essere naturalmente legata. Poi il passaggio nel decennio successivo ad un progetto radicalmente diverso, La Teoria dei Giochi, in tandem con il batterista Andrea Rizzo per un'esperienza breve ma intensa, che registra un ep e un'egregia attività Live. E quest'anno rappresenta una terza vita per lui, con l'ingresso nel panorama cantautoriale con il primo album da solista "Sognavo sempre".
Composto da 11 brani, l'esordio di Luprano mette in scena l'intenzione di inseguire una rappresentazione su tinte e ritmi scanzonati delle sorprese e difficoltà offerte dalla società odierna e dalla vita medesima. Il linguaggio adottato è sostanzialmente pop, un pop camaleontico e "consapevole" come il titolo della track n.3. Camaleontico perché senza sbalzi eccessivi si passa da atmosfere folk con il brano che da titolo al disco, a un dominante pop-rock ("Nuda", "Accanto", "Quanto ne è rimasto?") e a frammenti soffusi ma non troppo di dream che raggiungono un'ottima espressione tanto dal punto delle melodie che delle parole in "Voglio i tuoi occhi" e "Spesso", singolo di lancio. La forza di Luprano consiste nella capacità di saper gestire contemporaneamente l'impianto sonoro al pari della sua voce, multiforme, per natura grave, da narratore, ma che sa aprirsi ad innalzamenti e attenuazioni ben valorizzate dall'accompagnamento degli altri musicisti e dai contributi di cori femminili (di Lucia Manca e Tonia De Vincentis).
Registrato e mixato al Sudestudio di Guagnano da Stefano Manca e Matilde Davoli e scritto dal cantautore all'interno della sua casa-studio della stessa località leccese, "Sognavo sempre" costruisce una serie di quadretti "popolari" per le esperienze di amore e vita che si ritrovano ormai comunemente al giorno d'oggi senza stupire più di tanto. Luprano e la sua band (Matilde Davoli e Fabio Ingrosso alle chitarre, Mauro Ingrosso al basso, e Andrea Rizzo alla batteria) come sul set di una festa di nozze variopinta e stimolante si addentrano durante le 11 tracce in maniera crescente nelle storie altrui, affidandosi talvolta a pause complete dei suoni che diventano necessarie per poter riflettere meglio su faccende per nulla facili.
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