"Avete vinto voi" esce a cinque anni di distanza dall’ultimo lavoro delle Pinne, cinque anni in cui l’iniziale piglio blues-jazz è andato un po’ sopendosi nel corso delle numerose esibizioni live e nei vari progetti in cui Simona Severini, una delle due metà del gruppo, si è trovata coinvolta. Concertini intimi, atmosfere da house concert, in effetti, che vincolano nella limitatezza di un’etichetta: pop da camera. Non che questo fosse il loro tratto peculiare ma questa attitudine jazz si rivela una sfumatura importante nel portare con sé tutto un immaginario estetico tipicamente anni '50, un po’ Pigalle un po’ pin up, decisivo nell’impostazione quasi teatrale della loro musica.
A dir il vero con la complessità compositiva del jazz Le Pinne hanno poco a che fare ma con esso condividono l’importante componente dell’improvvisazione, nel loro caso, generalmente poco suonata e molto recitata. Ciò che le rende uniche e che le ha contraddistinte già da "Le Cose Gialle" è come, a contatto con le loro corde vocali, qualsiasi mancanza tecnica lungi dal dimostrasi un difetto si trasformi in qualcosa di totalmente soave, con quale naturalezza riescano a costruire fragilissimi castelli di carte con un unico accordo di Do. Questa caratteristica però non escludere tout court la sperimentazione: "Avete vinto voi" è certamente un album più eterogeneo del precedente nel quale trovano spazio anche suoni sintetici.
Come in qualsiasi composizione teatrale l’attenzione va rivolta verso il testo se non addirittura alla trama, a risultare decisive sono la catarsi e l’immedesimazione. Ogni canzone è una storia a se stante, piccole tragedie al femminile per lo più, i temi sono licenziosi ma mai volgari, ed il linguaggio, posato e a volte persino infantile, diventa ironico proprio nella sua innocenza.
Canzoncine d’amore pop insomma ma che fortunatamente non si caricano dell’insopportabile stucchevolezza di colleghe ben più famose e quotate in radio. Per Kundera leggerezza equivaleva alla felicità. La leggerezza è il loro ambito naturale, con questo stile candido e aggraziato sarebbero le perfette interpreti di tutte le colonne sonore dei prossimi film Disney con una principessa come protagonista. Un unico problema le distoglierebbe dall’incarico: questo fantomatico principe azzurro, Le Pinne preferiscono prenderlo per il culo.
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