Che la festa cominci.
Hanno cambiato nome e lingua – da Garden of Alibis a Senatore, dall'inglese all'italiano – ma la sostanza della musica dei quattro torinesi è rimasta sostanzialmente invariata. L'intenzione infatti è sempre quella di farci ballare come se non ci fosse un domani sui beat effervescenti di un synth-pop funkettoso, festaiolo e sbrilluccicante. Appena inasprito dall'ironia acidula dei testi, schizzi di un mondo osservato coi sensi appannati da sostanze ed eccitazione da happy hour e after hour. Una realtà sopportata solo se “cullati da quel ritmo lento degli Alt-j”, oppure meglio ancora scossi da quei ritmi che odorano di sudore e paillettes, di estate, di giovinezza, di anni '80 e di anni zero, di MGMT, Kooks, Two Door Cinema Club, e di quel Piemonte notturno, danzereccio e “poco italiano” che dai Subsonica arriva a Drink to Me e Foxhound.
Facciamole partire queste danze dunque, l'estate è iniziata da poco, c'è ancora tempo per fare spazio ai Senatore nella playlist dei prossimi due mesi.
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La recensione Bisogni Primari di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-07-18 00:00:00
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