Un disco buono nella parte musicale ma deludente dal punto di vista dei testi
Il comunicato dice che Cortex si “identifica come un sognatore disilluso che stuzzica e punge la sensibilità del pubblico su temi scottanti ed attuali”. E allora quando ho iniziato ad ascoltare "Miseria e Libertà", suo ultimo lavoro uscito per Irma Records e Radiocoop, mi aspettavo testi incazzati e toni accigliati o testi ironici e sarcastici, che mi dessero una scossa e nuovi punti di vista su quello che mi succede intorno.
Purtroppo la delusione arriva molto presto, visto che anziché stuzzicare e pungere, Cortex spesso si lamenta a tutti i costi. Parlo di canzoni come “Cantautore mi fai pena” o "Consumi e sprechi", è giusto fare di tutta l'erba un fascio? Tra le canzoni di protesta “Amo un popolo presente”, invece, ha un testo interessante e credibile ed è il brano che si avvicina di più a come Cortex si disegna.
"Miseria e Libertà" è un disco prevalentemente pop in cui le tracce arrivano con estrema facilità e sono leggere da assimilare, con incursioni nel blues ("Bblues", che ospita un featuring di Bianco) e melodie marcatamente nostrane. A volte le musiche hanno spunti alla Lucio Battisti come in “Studenti” (“Ma quanto è bello far ballare il cuore?”), altre volte invece momenti più sperimentali con tanto di rumori del bosco che ricorda la psichedelia anni '60, come in ”Ero solo”. Il cuore del disco è un “Intermezzo” strumentale al pianoforte in cui Cortex da il meglio.
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La recensione MISERIA E LIBERTA' di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-07-07 00:00:00
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