Seguiamo con attenzione questa band cuneese che ha notevoli margini di crecita, specie nei territori funk psych, e questo lavoro lo dimostra.
Veramente un buon disco per questo power trio della provincia di Cuneo che si assesta su coordinate hard blues psychedeliche, con il grande pregio e coraggio di prediligere il cantato in italiano in un genere abbastanza refrattario come lo stoner e derivati, scelta che denota anche originalità.
La matrice fondamentale del loro suono è un hard blues di scuola hendrixiana che non disdegna virate stoner verso lo stile dei Monster Magnet come in "Elicottero" o come nell'heavy r'n'r di "Malvagio".
Molto valide a livello di scrittura sono anche "Revival" e "Canzone d'Amore", la prima con un bell'intermezzo psychedelico e la seconda con un momento più riflessivo che lascia spazio poi ad un passaggio di chitarra molto caldo e bluesy.
"Festa Pesta" è un funky blues con stacchi hendrixiani mentre i momenti veramente più originali e che mi hanno riportato alle pagine di hard blues funkeggiante di band dimenticate dell'epoca post grunge come Mind Funk e Mr. Bungle, sono "Tieni Botta" vero capolavoro del disco con stacchi acidi e psychedelici e "Ti Piace", un funky psych di notevole fattura.
Seguiamo con attenzione questa band cuneese che ha notevoli margini di crecita, specie nei territori funk psych, e questo lavoro lo dimostra.
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La recensione John Holland Experience di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-11 00:00:00
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