Forse se dovessimo definire “Oggi domani un concorso” dei Merce Fresca in un aggettivo potrebbe essere, e chiedo scusa se è una parola che ormai dà la nausea, “giovane”. Sulla base di ritmi in levare e riff di ottoni che forma l’ossatura di questo lavoro,la band di Caltanissetta innesta più o meno tutto quello che si potrebbe considerare attrattivo per un giovane tra i 15 e i 25 anni: un po’ di pop synth oriented, qualche accenno di musiche popolari del sud, strofe rappate e melodie fresche dal sapore estivo, qualche chitarra distorta, rime baciate, molto amore, social network e bimbiminkia, disoccupazione, sfiducia nella politica, l’Italia che non cambia ma comunque siamo italiani, i talent, la fiducia e la speranza che comunque resistono, magari attraverso (appunto) l’amore, il tutto confezionato in una produzione molto pop.
Tutto questo è un male? Non necessariamente. Ci sono buone possibilità che siate quel tipo di fruitori a cui un disco del genere suonerà plasticoso o poco originale, ma ci sono anche ottime possibilità che apparteniate a una categoria di ascoltatori che non avrebbe problemi a passare la sua estate (magari in Salento) ballando e cantando pezzi come “Fototessera di un ragazzo simpatico”. Perché, al di là di tutto, “Oggi domani un concorso” è un album a tratti ingenuo nei testi o nelle soluzioni musicali, ma non stupido e sufficientemente ben confezionato. Nessuno dei brani sorprende, e pure in una certa eterogeneità di generi i singoli pezzi sono abbastanza prevedibili, ma salvo qualche momento di stanca l’ascolto è piacevole per la qualità degli arrangiamenti e di alcune melodie. Insomma, per chi cerca qualcosa di più particolare probabilmente sarà meglio passare oltre, ma esiste un target di pubblico al quale i Merce Fresca e questo loro lavoro potrebbero arrivare con successo, la questione sta nell’intercettarlo.
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