Il cielo d'Irlanda nei colori di questo disco irish-folk
Il cielo d’Irlanda è un tappeto blu bagnato da ombre e da luci in movimento. È un gioco di acrobazione di sole che danza col vento e con nuvole giganti. È una musica volubile ed energica che grintosamente si lancia lungo le scogliere a picco sul mare prima di librarsi in volo. È una band italianissima nelle cui vene scorre birra Guinness e tanta buona musica folk da creare una perfetta colonna sonora per soggetti che di notte non riescono a prendere sonno. "A chi non dorme" è rivolto questo lavoro: alla ricerca di un’identità autentica dove si raccontano uomini grandi, liberi, di ispirazioni coraggiose che denunciano le ipocrisie di una società malata. A ritmo irish-folk.
"Bergamo", oggi città di cemento e fumo nero, un tempo era terra di lavoro contadino e di fatiche sane. Oggi capitale bigotta di ipocrisia morale, un tempo autentica energia di bambini e gente vera; "È tardi" per riuscire a dormire, quando la notte sorride e guarda il mondo sognare. Una penna per scrivere racconta che il tempo fugge tra le braccia di una ragazza lontana. Il cuore corre, l’amore finisce e rimane forte solo il ricordo di un sorriso. Per "Felix Pedro", una valigia in mano, porta dentro i suoi sogni di cartone, quando si crepava di miseria e una bottiglia di contrabbando era l’unico modo per scacciare le fatiche e incamminarsi verso quel sogno lontano. "Pietrino" invece è stanco di stare a sentire gli altri parlare. Dopo venti anni di leggi e inganni, deve per forza morire domani dove non c’è un mare per affogare, se ti hanno già ucciso mettendo una corda intorno al tuo cuore. "Danny Del Nord" è un gigante di uomo, un vecchio dalla giacca di pelle, con lo sguardo rivolto al camino che canta per gli amici che hanno lottato davvero, che sono andati, si sono perduti ma ci hanno creduto, proprio come lui. E giù ancora a tracannare birra e a cantare, fino all’ultima traccia del disco, la vita di chi vuole cambiare le regole di un gioco meschino dove chi vince non è mai disinteressato. Interessanti le versioni folk-rock de "Il cielo d’Irlanda di Fossati" e quella della polka di "Titanic" di John Ryan.
Se il richiamo è quello di un cielo e di una terra circondata dal mare, dove il vento disperde le parole di gente autentica e vera, la promessa è che questo disco lo restituisce interamente coprendolo di musica festosa e pensosa.
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La recensione a chi non dorme di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-05-02 08:00:00
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