Non ho mai assaggiato la rainbow cake ma (oltre a darmi l'impressione che sia più bella che buona, ma sarà un problema mio), mi sembra una roba molto difficile da preparare (i programmi per aspiranti pasticcieri d'altronde confermano), vista la complicazione di mantenere tutto in equilibrio: tenere su i piani e tenere distinti ma in armonia i sapori.
Spero che mi perdonerete la metafora culinaria, ma se te la offrono su un piatto d'argento... volevo dire in copertina, non la prendi al volo?
E dunque: l'album dei Jumpin' Quails è una rainbow cake ben riuscita: i colori sono tutti distinguibili, brillanti e ben posizionati, e i sapori si incontrano in un gustoso meltin' pot. Anche linguistico: inglese, francese, tedesco e spagnolo si alternano insieme agli strati di estetica bowiana e di una wave sui generis, dove al cantato e a certe sonorità di teutonica e ottantiana freddezza dark si uniscono vivaci ingredienti brit, psichedelici, funk.
Il risultato è una festa di suggestioni vintage e moderatamente luccicanti che diverte e non stucca.
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