Vertical Alpha [EP] 2016 - Psichedelia, Funk, Post-Rock

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I Vertical: tra soundtrack e jam session

Elegantemente psichedelico o semplicemente opera eclettica d’improvvisazioni, i Vertical sfoggiano il proprio talento nella varietà di elementi musicali adottati per questo ep.

Se in apertura la band vicentina suggerisce un approccio basato su canoni più consueti con influenze french e nu-disco in stile Phoenix e Bloc Party senza che un vero e proprio inciso possa arginare il groove continuo di “Alpha”, i brani successivi al contrario, lasciano spazio ad articolazioni ben più complesse.

Il sound così avvolgente di “Frank H. Medina (or the Finest Taxi Service)” s'ispira alle vecchie registrazioni analogiche su vinile; l’acid jazz s’impadronisce del disco trasportandolo in ritmi frenetici, guidati da un susseguirsi di batteria, tastiere, sax e trombe che rimandano alle composizioni delle colonne sonore di metà anni ‘70.

Il leggero affanno percepito dalla jam session, viene superato dalla più languida “Berber Tea”, nonché spartiacque della successiva “Black Blood”. Il solo di chitarra di quest’ultima, accompagnata dal basso più profondo del disco, raggiunge la solennità dei fiati, intrecciando sapientemente il mondo delle partiture western di Ennio Morricone con quelle progressive di "Atom Heart Mother" dei Pink Floyd. "Alpha" si chiude in modo quasi inaspettato, dove la critica maggiore può focalizzarsi in un’opinabile trascuratezza delle parti conclusive dei brani, se paragonati ai temi centrali del disco eseguiti brillantemente da tutti i musicisti che hanno preso parte all’ep.

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La recensione Alpha [EP] di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-06-23 00:00:00

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