Delta come il delta di un fiume, un unico corso d'acqua che, prima di gettarsi in un più vasto mare o lago, si dirama come la chioma di un albero senza foglie; come se da un pensiero unito se ne andassero a comporre altri mille prima di ricompattarsi. Non ci potrebbe essere un titolo/cornice migliore per questo lavoro partorito da quello che alla fine è un vero e proprio collettivo musicale, sotto il nome di Do Your Thang. Anche perchè in questo disco partecipano una miriade di artisti: Penny Wise, Johnny Roy e Doc X Brown per citare solo alcuni. Tuttavia, non si ha mai l'impressione di andare fuori tema, proprio come tanti affluenti di un fiume che anche se divisi sono accumunati dallo stesso corso. Il disco in sé si presenta come un concept-album stile progressive rock: tutte le tracce hanno nomi di derivazione greca, così da evidenziare un'unità anche concettuale. Musicalmente vale lo stesso discorso, le tracce sono tutte accomunate da sonorità ed espedienti armonici originali e sempre in sintonia. Bellissimo l'arrangiamento stile horrorcore di Dosis e Daemon; molto interessante anche la produzione a metà fra nu metal e hip hop classico di Deuteros o l'eclettica e rarefatta parte ritmica di Daidaleos. C'è spazio anche per una doppia scarica di melodia, con le ultime Domine e Dipsa. Le influenze sono molte, su tutte i Colle der fomento, ma non solo: il disco oscilla fra classicismi e modernismi con grande stile e garbo che quasi non ci si accorge del passaggio tra gli uni e gli altri. Testi minimali e introversi che parlano di drammi e cambiamenti come un vero urlo proveniente dall'underground più nascosto, il tutto su beat che, oltre a stupire, ricordano i tempi migliori delle produzioni di Turbe Giovanili targata Neffa e Lato.
Un lavoro pulito e puro, forte e delicato, un vero tuffo nella realtà dell'hip hop italiano che presenta sempre più sfaccettature e originalità. Da citare la chicca della intro in apertura presa da E Johnny prese il fucile, pellicola americana firmata da Dalton Trumbo datata 1971 e presa dall'omonimo romanzo scritto dallo stesso regista. Insomma, una piccola perla che per gli appassionati brillerà fortissima e con una forza espressiva da avvicinare anche i più scettici.
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