Think About It In Secondo Piano 2016 - Hip-Hop, Funk, R&B

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E se aveste un improvviso bisogno di un disco di notevole freschezza musicale, quale scegliereste? Dai pensateci, o meglio, Think About It

Il mio incontro con i Think About It, collettivo barese di sei elementi, avviene durante una data live di quest’estate - precisamente quella di Polignano a Mare (BA) in apertura a Ghemon. Luogo pittoresco, clima freschetto, mood giusto. E allora fu amore. Amore nel senso che il colpo di fulmine musicale è avvenuto proprio lì, durante la presentazione di questo album pazzesco, “In secondo piano”, che a quanto sembra in secondo piano non ci finirà affatto.
Il gruppo è una perfetta sintesi di funk e soul, anzi no, di jazz e r’n’b, anzi no, di rap e melodie. E se fosse tutto contenuto nello stesso album? Per i sei ragazzi a quanto pare sembra possibile e anche già bello che realizzato, considerando che il progetto che scaturisce da tale fusione è qualcosa che in Italia non si era ancora sentito e se essere praticamente unici tra le band italiane di giovane età era il loro obiettivo, mi sento di dire che lo hanno decisamente centrato.
I Think About It si raccontano con storie di crescita, storie di passaggio dalle illusioni dei sentimenti generalmente adolescenziali ai mille segreti e alle vite intricate degli adulti (“Taboo”). Un risveglio accolto in diverse maniere, tra l’accettare l’ironia della verità e lo stupore di ritrovarsi subito grandi. Proprio la realtà dell’incerto, i legami precari, l’autenticità delle sensazioni, l’uomo che fugge l’impegno (“Canon”) e quello tradito e rifiutato (“Giocattoli nuovi”), l’autostima, l’orgoglio, insomma tutto quello che accade dopo il taglio ombelicale da una vita “In secondo piano” a quella da protagonisti di se stessi sono gli elementi essenziali sintetizzati in queste 15 tracce.
E se per ora vi sembrano temi difficili, lasciatevi stupire. Sarà il modo in cui la musica descriverà i cambiamenti, i pensieri, le riflessioni a farvi ricredere, lo scorrere delle parole leggere sul tappeto sonoro, un tappeto di “Velluto Blu” dove Elerbagì, voce del gruppo, canta, rappa, gioca con i suoni del linguaggio. Perché è di questo che si tratta, magia del linguaggio, parola che diventa strumento e si fonde con le sue vastissime capacità di adattamento agli altri strumenti, analogici o digitali che siano. Gli accenti, le rime, le assonanze, le citazioni nascoste, i doppi sensi, i tripli sensi (ma se la nostra storia è un indirizzo, io non abito da sposa) sono incantesimi che capirete quando saranno già svaniti, in un attimo.
Parole e partiture di genialità, di stile e di fusione tra tradizione sui pad e traduzione in analogico, questo disco ha un’anima e un corpo, coi capelli arruffati scompigliati dalla vita e il sorriso sul passato già pronto per il futuro.
Ascolto più che consigliato, direi raccomandato, soprattutto dal vivo.

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La recensione In Secondo Piano di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-09-02 00:00:00

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