Quattro ragazzi, una voce, due chitarre, il basso e la batteria: la ricetta più bella e semplice che ci sia, per un folk-rock di qualità. Il racconto di questo disco parte dalla ricerca della propria identità (“Identity”) e finisce con il ritorno a casa (“Home”), passando per riff accattivanti e canzoni dal piglio coinvolgente.
La band è a proprio agio anche nei brani lenti e nelle ballate come “Good night” o “Blue”, quest'ultima caratterizzata dalle pennate di una chitarra 12 corde. “Oh Lord” è arricchita da cori che le regalano un afflato epico mentre “Home” chiude l'album accompagnata dall'ukulele.
La produzione ha valorizzato il sound internazionale del disco, la tecnica degli strumenti è molto buona e la voce è bella, calzante sia nei pezzi più ritmati sia nei brani in cui dominano le note basse. Il gruppo ha una personalità ben definita, che ha la sua forza nella bellezza dei suoni acustici e della semplicità.
I testi sono in inglese: chissà se in futuro si potrà fare anche qualche esperimento in italiano.
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