"Morning Sun" è un concept album basato sulla suggestione di un sogno tanto intenso quanto reale. Il protagonista viene trascinato in un vortice di calamità naturali incontrollabili, dove crisi interiori alimentate da un senso di impotenza e sopravvivenza lo accompagnano lungo tutta questa avventura assieme alla comparsa eterea di una bellissima figura femminile. Il brusco risveglio rimane però in sospeso da un ponte a forma di chitarra, a simboleggiare il labile confine tra sogno e realtà.
Il racconto dei Dis Quiet Place ha inizio con “A Place Called Nowhere”, dettato perlopiù dalle morbide parti ritmiche mixate alle aspre distorsioni delle elettriche su sonorità di matrice britpop; caratteristica che affiora maggiormente nella traccia “Why Again!?”. Il brano non è memorabile, ma gioca un ruolo principale nella lavorazione del progetto con la variazione nel ritornello di riverberi e delay esaltati dalle pregevoli parti vocali. L'armonia più riuscita negli arrangiamenti spetta invece all’acustica “A God for Me” formando una buona amalgama con le voci sovrapposte rispetto all’arpeggio di chitarra e ai movimenti misurati del piano.
L’album perde parte del suo fascino in “Next Time” e in canzoni più convenzionali come “I Will”, la quale soffre di una struttura piuttosto desueta sui giri di un pop melodico degli anni ’70. Senza strafare "Beyond" dotata di un interessante finale in crescendo, riallinea definitivamente la direzione del disco, che insieme alla traccia migliore e più articolata dell’album “Morning Sun”, rappresentano il sunto ideale e il fulcro centrale della direzione artistica del gruppo. I tratti più delicati arrivano sulle atmosfere twee-pop riuscendo a coniugare la parte maschile del disco con quella più leggera della protagonista in “Lullaby for an Old Child” e in seguito con “Before Sunrise”, chiudendo definitivamente il cerchio sui canonici fraseggi di chitarra ancora più limpidi e distensivi.
Tanto distante dal concetto di concept da suite e jam in stile progressive rock, lo spunto principale di Morning Sun può ricondurre invece a un’altra idea di lavoro come al celebre "Mellon Collie and Infinite Sadness" degli Smashing Pumpkins, costruito letteralmente sul concetto di "A Day in the Life" elaborato a suo tempo dai Beatles. Purtroppo i Dis Quiet Place, pur tenendo un buon livello qualitativo rinunciano a dei cambi significativi nelle composizione dei brani, facendo svanire quella carica emotiva e liricità che solitamente ci si aspetta nella narrazione di un concept album. Difatti a parte la sua formula così ambiziosa, il disco riesce a mantenere un filo conduttore con tutti i pezzi, a testimonianza delle buone basi e risorse musicali della band torinese.
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