"Black Shaped Way" è l'interessante lavoro d'esordio degli Slamina, una giovanissima band campana che offre ottimi spunti in prospettiva futura.
"Black Shaped Way" è l'interessante lavoro d'esordio degli Slamina, una giovanissima band campana che offre ottimi spunti in prospettiva futura.
Il loro è un garage-rock grezzo di ispirazione londinese, diretto e rapidissimo sin dalle primissime note di "Plasticide" per poi proseguire senza sosta nel singolo "You Croll Me", dove si intravedono già nettamente le influenze britanniche dei ragazzini di Bisaccia, in grado di spaziare dal punk-garage dei vecchi Libertines all''indie-rock più mainstream di band come Arctic Monkeys e Strokes. I pezzi traspirano sudore e sporcizia di cantine chiuse, di vestiti sudici che non vengono lavati da tempo e sopratutto tanta tanta energia giovanile. "I'Ve Got A Monkey Nose" richiama i The Horrors dei tempi migliori, quelli di "Count In Fives" e di "Sheena Is A Parasite", per intenderci; "Jellyfish" è una corsa estrema in grado di togliere il fiato in perfetto stile Sleaford Mods; le chitarre sono acide e crudeli, le atmosfere ricreate evocano a tinte chiaroscure una Londra che non ha età, così tanto intrisa di spunti vecchi e nuovi da confondersi conquelli dei più psichedelici e moderni Fat White Family, che affiorano nel disco silenziosamente.
Una prova abbastanza convincente per il trio della provincia di Avellino, che certamente ha dalla sua parte la giovanissima età e una confidenza non indifferente con un' attitudine sfrontata e senza meline di sorta. Giovani e bravi.
---
La recensione Black Shaped Way di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-09-28 00:00:00
COMMENTI