Per chi non vuole smettere di sognare, in forma lenta ma costante, rimanendo poi aggrappato con ferma convinzione ai sogni che fa.
C'è una differenza enorme tra l’ispirarsi e copiare, come enorme è la differenza tra il lasciarsi suggestionare, suggerire e banalizzare il tutto a poco più di un gruppo di cover. La musica degli Inude è tutto il bello che c’è nella passione, nell’essere fan di qualcosa o di qualcuno, è il pellegrinaggio verso l’adorazione di due ragazzi innamorati di determinati suoni, di un certo cantato, di un certo ritmo che da compassato va in crescendo. Il riferimento ad Apparat, produttore e artista seminale della musica fatta con l’ausilio di macchine, in solitaria o come Moderat, è immediato, ma gli Inude escono anche da questi schemi per approdare ai compianti Telefon Tel Aviv di "Map of What is Effortless", tra i primi nel 2004 a dare forma a un soul freddo dai lati malinconici di nero vestiti in seguito definito per generalizzazione nu soul.
"Love is in The Eyes of The Animal", l’ep d’esordio di questi due ragazzi pugliesi uscito su Panorama Musique, è probabilmente la realizzazione di un sogno per chi ha sentito certa musica, se ne è innamorato e ha pensato "voglio suonare così".
Non è facile passare dai sogni ai fatti, per questo oggi ci sentiamo di celebrare con il giusto entusiasmo le quattro tracce di questo esordio dove tutto è stato fatto alla perfezione: i tappeti di synth creati sono quelli che ti aspetti di sentire nel genere; melodie, voce e stacchi sono indicativi di conoscenza e sicurezza nella sua interpretazione; la sensazione dispersiva di annientamento romantico ed emozionale poi, riesce a raggiungere i livelli aspirati grazie a un buon cantato e a buone idee in fase di scrittura.
Non importa, e sfioriamo volutamente il discorso della mancanza di originalità, se "Man Down" suona forse troppo come la continuazione di "Ghostmother", perché l'immersione nel suono che per 20 minuti questo gruppo ci regala è totale e francamente piacevolissima, al di là del "già sentito".
Discorso a parte infine per il background di questi ragazzi: la Puglia sta ormai all’elettronica (e non solo) come Seattle stava al grunge nel '90. Incredibile il fermento di idee, progetti, produzioni che vengono da questa terra baciata da lu sole e lu mare che da Populous a Jolly Mare passando oggi anche per gli Inude continua a regalarci tante sorprese quante conferme.
Per chi non vuole smettere di sognare, in forma lenta ma costante, rimanendo poi aggrappato con ferma convinzione ai sogni che fa.
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La recensione Love Is In The Eyes Of The Animals di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-08-01 00:00:00
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