Elena Ruscitto in arte Lene dice di avere come principale riferimento gente tipo Sia e Lana del Rey, e si capisce bene in che senso. Le intenzioni sono chiaramente quelle di fare un pop mainstream di qualità dal respiro internazionale. In alcuni momenti il risultato è quello desiderato, ad esempio nel neosoul di “Q.s.c.”, nell'ironicamente festaiola “Club”, nel tocco francese di “(la ville) lumière”, negli archi che rannuvolano la primavera di “Circa d'aprile”. Altre volte però non bastano un synth, il background jazz e gli ascolti moderni per spazzare via quella certa patina sanremese/talentara/urlatrice mascherata da cantautorato femminile aggressivo, alla Dolcenera/Giusy Ferreri più che ai nomi detti sopra. In ogni caso, un lavoro che potrebbe dare soddisfazione a chi cerca un pop italiano radiofonico ma non ammuffito.
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