Gli alimentatori elettrici sono degli oggetti curiosi, spina-filo-scatoletta-filo-connettore, ed il tuo dispositivo è perfettamente potenziato con la corrente dal muro. Vi è mai capitato di inserire il solo connettore senza collegamento alla presa? La carica rimane all'interno del filo e della scatoletta ed il vostro dispositivo per alcuni secondi si anima, ma dura pochissimo, vi illude.
"Football won't save save your children form drugs" è il primo disco dei veneti Katana Bloom, ed anch'esso contiene una carica elettrica effimera, anch'esso vi illude. 10 canzoni di rock ad alto volume senza vere e proprie soste, una volata chitarristica lunga 40 minuti che non conosce eterogeneità di suono, si fissa su intrecci musicali ascoltati centinaia di volte e lì si ferma. Ok la tecnica, ok la ruvidità, ok la foga, ma come la corrente qui si rimane vincolati a due unici poli, senza dare la possibilità ai non affezionati del genere punk di essere contaminati.
I Katana Bloom fanno musica per chi non si ferma ad ascoltare i testi, attaccano a manetta l'ampli e ci danno dentro, sfoggiando tutta la tecnica possibile negli assoli e rigirando i riff come fettine panate sull'orlo della bruciatura.
Il calcio non salverà i vostri bambini dalla droga, sarà forse la musica dei Katana Bloom a farlo? Non credo, anzi. Buttare tutta la repressione dentro le canzoni, genera dischi come questo, in cui ogni pezzo è indistinguibile dall'altro, e l'unica cosa che passa è l'ostentazione della furia con cui ci si scaglia sugli strumenti per mostrare i muscoli.
L'energia, per un gruppo rock è qualcosa di fondamentale, ma va convogliata e dosata (anche usando il badile quando serve) con la mano ferma per non strabordare in urla da stadio e fastidiose vocali. "Football won't save save your children form drugs" è un album suonato bene ma con una scarsa attenzione ai particolari, specie nel missaggio. Ci saranno sicuramente momenti più fortunati per questa giovane band, in cui magari la frustrazione si sfogherà in modo equipartito tra dua tiri a pallone e due pezzi scritti col cuore più che con i piedi.
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