Breve ma incisivo viaggio trance che parte dall'Occidente e termina serenamente a Goa.
Spiaggia di Arambol. Vento immancabile. Essendo la costa rivolta ad ovest, dato che lo scenario è ambientato nello stato di Goa dell'India, a fine giornata sarà possibile assistere ad un gratificante tramonto. Tutto è come sempre, da ormai più di venti anni, pronto per far scattare l'inizio di un Goa trance party. Sin da quando gli hippy con profonde conoscenze della musica EDM occidentale si sono stanziati da quelle parti ed hanno diffuso questo genere di musica lì un po' alla volta, è usuale ritrovarsi in una di queste occasioni.
Stando alla visione della copertina del primo ep, "Dancing in the Wind", di Roberto De Masi aka Behmoth, ma anche alla lettura dei titoli delle cinque tracce proposte, sembra proprio che l'artista marchigiano voglia condurre in una di queste serate musicali. Serate, in cui il punto cruciale sta nell'unire l'atmosfera creata dalla discesa del sole sull'orizzonte, la musica trance ed elettronica ed il ballo interminabile e ipnotico meglio se avvolto da un vento persistente.
Ma Behmoth va per di più oltre questo. Oltrepassa lo stereotipo standard del Goa trance party. Le tracce "Cambia-Menti" e "ININDIA" sono infatti caratterizzate da un downtempo del beat inusuale per la trance impiantata in India anni fa. I BPM sono al di sotto dei 120 di media di quel genere. Questa conversione ha facilitato di conseguenza l'introduzione di effetti sintetizzati che riportano ad echi e sonorità saggianti il mondo orientale. In "Utopian", in aggiunta, il drum and bass alla base della canzone si fa leggermente più incalzante ma in fin dei conti affatto invasivo.
Resta il fatto, alla fine, che il vero protagonista di queste cinque tracce è senza dubbio il synth. Il suo utilizzo porta in ogni traccia ad una melodia efficace e pulita che si allinea ed affianca senza dar fastidio ai suoni etnici inseriti. Entrambi, coesi insiemi abilmente, non fanno altro che assecondare il messaggio lanciato dal titolo dell'ultima traccia "GotoGoa" incitando ed asfissiando all'incredibile voglia di essere lì, vezzeggiato dal vento, a ballare e far viaggiare la mente dall'Occidente fino ad Arambol.
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La recensione Dancing in the wind di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-08-03 00:00:00
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