Techno-punk. Così si autodefiniscono i napoletani Narcolexia, al loro album d'esordio. Sono, in effetti, autori di una musica che potremmo ascoltare indifferentemente ad un rave cosìccome ad uno dei festival di rock moderno, cioè ricco di contaminazioni. Su basi elettroniche techno e jungle i Narcolexia inseriscono la prorompenza di chitarre distorte, ritmiche martellanti e due voci che sembrano voler ammmonire su prospettive futuristiche non particolarmente confortanti. Inneggiano alla resistenza, alla destabilizzazione, alla rivolta contro i ritmi frustranti della società moderna, temono il sovraccarico sensoriale, cioè un eccesso di informazioni e input di diversa natura che inevitabilmente condizionano la vita dell'uomo.
"Resistenza all'assalto ai sensi, a una nuova dipendenza; un'overdose di impulsi privi di messaggi vivi; viaggiamo senza punti fissi, nomadi percorsi, zingari dispersi": così cantano in "Sovraccarico Sensoriale" ergendosi a messaggeri del disorientamento di questa epoca a cavallo tra la decadenza della metropoli industriale e il sorgere di nuove comunità virtuali. I Narcolexia propongono musica dai suoni non facili, duri, ultraveloci, che ne fanno un gruppo poco italiano, più vicini a complessi tedeschi o inglesi. Ci sono affinità, per intenderci, con le sonorità dei Nine Inch Nails, con quelle atmosfere poco rassicuranti che Trent Reznor, guru della musica industriale, riesce a creare con grande maestria. Rende, forse, maggiormente l'idea definirli una sorta di CCCP elettronici, digitali in cui manca la strumentazione classica del gruppo rock ma è forte l'attitudine punk (per il modo di cantare e per l'antagonismo sbandierato con un po' di retorica). Questo disco contiene 11 brani, è uscito per la Sottattacco/RCA ovvero l'etichetta dei Bisca a cui è stata affidata la produzione artistica ed è stato distribuito dalla BMG. Rappresenta un esempio, ma anche la contraddizione della musica di questi ultimi anni: elementi un tempo lontani come elettronica, noise e punk si fondono, si amalgamano, stringono un'amicizia "pericolosa"; chi ha la puzza sotto al naso si avvicini ai Narcolexia almeno con curiosità, chi ama la letteratura cyber-punk e i film di fantascienza troverà l'adeguata colonna sonora delle proprie passioni. La novità più grande è, però, che finalmente a Napoli è spuntato un gruppo che si distacca dai dominanti reggae, dub e funky proponendo tappeti sonori in cui il rumore prevale sulle linee melodiche.
---
La recensione Sovraccarico Sensoriale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-06-30 00:00:00
COMMENTI