Makai è il progetto solista di Dario Tatoli (già nei FOR). In “Hands”, il suo primo ep, trovate cinque pezzi che seguono una direzione piuttosto comune nell’elettronica di oggi: usa chitarre malinconiche e melodie soul, beat più minimali e percussioni più tribali. Può ricordare gli XX, James Blake, How To Dress Well, gli Animal Collective o i Radiohead, ma quello che fa lo fa bene e non è mai la brutta copia di qualcos’altro.
Le due tracce che preferisco sono “Hands” e “Missed", se le ascoltate attentamente troverete tutto un mondo di sintetizzatori, riverberi e piccole distorsioni che creano un suono simile quello di un'orchestra. L’ep ha anche dei limiti evidenti: le linee melodiche non sempre sono impeccabili e la voce non poi è così intonata. A livello emotivo potrebbe dare di più, che si tratti di comunicare il dolore scuro e profondo o anche solo la semplice apatia. Manca la mano di un produttore che crei un equilibrio più rotondo, e allo stesso tempo aggressivo, tra i singoli ingredienti delle tracce.
"Hands" non è perfetto ma Makai può migliorare. Ha talento e, probabilmente, in futuro arriverà a piacere ad un pubblico più grande di quanto si pensi. Vedremo.
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