Giù il cappello per la continua crescita di Emiliano Mazzoni: il terzo album è ancora più struggente, maturo ed emozionante dei precedenti.
Negli anni più floridi di un cantautorato spigliato e generazionale, Emiliano Mazzoni continua a percorrere la sua strada, solcando impronte più tradizionali, ma proprio per questo motivo più pesanti, difficili da levare e scordare.
Banalizzando, "Profondo Blu" è tutto raccontato nel titolo. Rispetto al precedente "Cosa ti sciupa", viene infatti qui sovraesposto il blu di fondo: la malinconia impera e Emiliano Mazzoni la cavalca con una maestria che solo pochi cantautori del secolo scorso hanno saputo interpretare così bene. Mai noioso, mai finto, sicuro di sé e del messaggio potente e appunto profondo, nel senso di triviale, sconfitto. Parole, espressioni e note si intendono impeccabilmente e producono sensazioni, suggeriscono emozioni, senza falsare la realtà ma mitizzandone le giornate buie, come uno sguardo assente fuori dal finestrino di un treno in una giornata di pioggia, con le gocce sul vetro che scendono lente, catturato in bianco e nero. Istanti così. Istanti dilatati.
"L'arte che avrai" è un pezzo lento, pianoforte e chitarra. È struggente, e non può non ricordare Fabrizio De Andrè, anche se a scomodare i miti si fa peccato. Ma non è certo peccato se Mazzoni riesce a non sembrarne una scarna canzonatura, ma audacemente riesce nel difficile obiettivo di ritrasmetterne immutate le sensazioni. Ma in questo disco ha poco senso prendere ed analizzare le singole canzoni. È un disco che suona straordinariamente bello perché unitario, caratteristica che va a valorizzare la forte personalità di tutti i brani pure presi singolarmente.
Mazzoni è di una potenza devastante, e realizza un album emozionante, che lascia il segno. Ma attenzione, non pensate di poterlo ascoltare in un contesto diverso da quello da cui è nato: "Profondo Blu" è un album intimo, e per essere goduto appieno, altrettanto intimamente va ascoltato.
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La recensione Profondo Blu di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-09-22 00:00:00
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