Quando la frenesia regola i tempi e costringe a velocizzare i passi, c'è bisogno di rallentare. Di stare a casa. Di avere una casa. Una città in cui credere. Un disco con il quale confezionare i propri sogni
E' quando la frenesia regola i tempi e costringe a velocizzare i passi che c'è bisogno di rallentare. Di stare a casa. Di avere una casa. Una città in cui credere. Un disco con il quale confezionare i propri sogni. E' in questi momenti, infatti, che con gli amici si parla di quando c'era - una volta - il post. Di quando "circolare" iniziava ad essere non solo la locuzione preferita dal vigile urbano di quartiere. Di quando le esplosioni non erano solo quelle della TV degli Schwarzenegger e degli ammazzatutto, ma incominciavano a diventare qualcosa di più raffinato, dentro le cuffie, magari dopo qualche minuto d'estasi prossimo al silenzio.
Ecco. Per tutti coloro che hanno ancora un endemico, irrèparable bisogno di bruciare sotto cute di Melodia e Lentezza, c'è il nuovo disco dei Gatto Ciliegia Contro Il Grande Freddo (un nome - per inciso - bellissimo).
Il Gatto infatti continua a muoversi felpato come un felino, e fin qui è tautologia. Ma è nel grande freddo che esprime la sua più variegata fantasia, la sua magica e narcolettica voglia di fusa che diviene filmica lenta, soave cinematograficità. Che cos'altro è, se non un'ipotetica colonna sonora, quel pezzo bellissimo chiamato "Estasi di un delitto"? Il titolo è puro immaginario, la musica si aggira dalle parti dei Sonna.
Il resto invece è naturale proseguimento di ciò che i Gatto Ciliegia sono stati e saranno: un gruppo strumentale, però non proprio, e la cover (riuscita) di "Un anno d'amore" di Mina lo vuole sicuramente dimostrare. Poi ci sarebbe anche da parlare di Max Casacci, produttore di circa metà dei pezzi dell'album, ma sinceramente non ci sembra che il suo lavoro abbia inciso sulla sostanza del disco, ma abbia bensì aiutato la quadratura del cerchio. La maturità. Ovvero ciò che il Gatto, con gli anni, ha acquisito. Suonando. Lavorando. E dopolavoro dancing.
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La recensione L'irrèparable di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-11-05 00:00:00
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