In “Pasupata” l’elettronica è il punto d’incontro ideale tra la dub, la dubstep e la psichedelia. Una miscela onirica che regala spunti interessanti.
“Pasupata”, titolo dell’ultimo ep dei Midihands, è un termine preso in prestito dal poema epico indiano Mahābhārata. Se nel contesto originale si fa riferimento a un’arma capace di riequilibrare le forze governatrici del mondo, il duo pugliese ha tradotto questo concetto da un punto di vista musicale, usando l’elettronica come punto d’incontro ideale tra influenze reggae e dub, la dubstep e la psichedelia.
“Train to Train” e “Believe”, rispettivamente intro e outro dell’album, disegnano la cornice in cui questo scontro di forze avrà luogo. La prima, una nervosa rivisitazione ambient di una normalissima giornata in stazione, accoglie l’ascoltatore in una dimensione onirica che lo accompagnerà, sullo sfondo, per tutta la durata dell’album. Di contro, i suoni sintetici e i ritmi ossessivi della seconda, tendono verso qualcosa di diverso: è una fuga affannata verso l’esterno, una fine che coincide con un nuovo discorso. Tra l’ipnotico benvenuto e il martellante commiato, le forze di “Pasupata” si confrontano, mescolandosi e influenzandosi a vicenda. Se in “How many” è l’anima più leggera della dub a prevalere, le incursioni dubstep di “What 2 Do” invocano movimenti scomposti in uno scenario dai tratti vagamente apocalittici che troverà la sua completa realizzazione in “Economy Collapse”. È la title-track, in ogni caso, il cuore pulsante di tutto il lavoro: è il luogo in cui si attua il sospirato equilibro, dove le atmosfere da sogno accennate in più punti prendono effettivamente forma. Nel complesso, “Pasupata” si fa ascoltare con piacere così come i diversi confini musicali esplorati nel disco non stridono affatto, regalando molti spunti interessanti.
Forse il grande assente è un brano veramente di carattere, intelligente e catchy al punto giusto, capace di trascinare tutti gli altri pezzi dell’ep. Date le buone premesse, comunque, lo si troverà probabilmente nel prossimo album.
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La recensione Pasupata di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-02-02 00:00:00
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