Pezzi veloci e senza respiro: un colpo al basso ventre non passando dal via
Quanto valgono sessanta secondi nella vita di un uomo? Questa domanda, del tutto in maniera naturale, potrebbe sorgere nell'ascolto di "Laida", la seconda traccia de "Seconde Aspettative Altre", l'album degli Yo Sbraito. Sessanta secondi ovvero la durata del pezzo in questione, un pezzo perciò rapido, dritto e senza possibilità di respiro, un colpo al basso ventre veloce come un'esplosione, più di granata che di pistola tra l'altro, nella notte scura. Ecco che questi sessanta secondi sono il minimo comune denominatore dell'intero album degli aconetani che, nella più pura, nuda e cruda filosofia punk-hardcore, non le mandano certamente a dire.
I tempi sono bui, i tempi sono affilati almeno quanto bui e affilati sono queste canzoni. "Ci siamo fatti male", la quarta traccia, va esattamente in questa direzione: con suoni uncinati e testi senza molta speranza, il male è l'unico metro possibile per comprendere l'esistente. Con gli Yo Sbraito la realtà in cui tutti quanti noi siamo immersi è il peggiore dei mondi possibili, fatto per lo più da tempeste e da periodi neri: per questo motivo non possiamo che sbraitare nei nostri microfoni, proprio come in "La fame dà coraggio", sapendo che la fiamma della nostra rabbia, molto punk, non potrà durare per molto. Eppure, anche se fossero soltanto sessanta secondi, i già citati sessanti secondi nella vita di un uomo, avremo fatto comunque il nostro dovere: in fondo, in questo mondo governato dal dolore e dal caos, è il capitano a governare la nave o l'oceano in tempesta che la circonda?
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La recensione Secondo Aspettative Altre di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2017-01-17 00:00:00
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