Un volo pindarico nel nulla
"Pindaricamente", un titolo che farebbe presagire un album leggero ma pieno di inventiva, capace di toccare traccia dopo traccia più generi o almeno più tematiche, ma, diciamolo subito, non è così.
Il lavoro di Andrea Lelli si rivela fin dal primo brano un volo nella scontatezza e nella noia. L'amore e la separazione sono alcuni degli argomenti cardine come in "Noi due": "Sguardi che costringono a guardarsi mentre corrono i km tra i viaggi di quel viaggio". Qui come altrove non c'è piglio nuovo nell'affrontare i testi ma solo banale ricerca di versi che si rivelino orecchiabili. Un esempio? "Girotondo di una stella che cercava le sue notti accanto a me" (Insieme a me). O ancora: "Che i sogni vivono la notte su cuscini e di giorno dormono" (I sogni).
Se negli incipit di alcune canzoni come "Blu trasparente", "Quelle come te" e "L'emozione" si intuiscono dei barlumi di consapevolezza compositiva, grazie a dei riff che potrebbero risultare interessanti, dopo poche battute l'idea si perde.
Il nucleo di questo lavoro eppure è definito nel brano omonimo dove Lelli canta: "Non sono mai dove sono, sono pesente ma volo... via da me/ resto solo tra la gente". In dieci tracce cosa voleva comunicare? Le canzoni di Lelli non hanno una traiettoria precisa: non arrivano a chi le ascolta, intrise di un'autoreferenzialità che rappresenta ancora un limite.
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La recensione PINDARICAMENTE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-09-01 00:00:00
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