Un ep corto ma diretto al punto. Come un buon comizio.
Pochi ma buoni. Non può che essere questo il primo commento a "Diktat", l'ep di debutto dell'omonima band.
Quattro brani che definiscono in pieno il loro stile, le loro idee e le loro influenze senza mai uscire dal seminato. Un ep diretto e ben registrato con innumerevoli richiami ai capostipiti dello stoner sin da "Psicocriminale", tipica traccia alla Josh Homme divertente e orecchiabile ma comunque carica e potente.
La ricetta usata dai Diktat rimane la stessa per tutte e quattro le tracce senza però stancare mai grazie ai continui cambi di atmosfera: chitarra sempre in primo piano, batteria frenetica e aggressiva, giri di basso ben costruiti, voce urlata e ovattata, in leggera lontananza come se arrivasse da un megafono. Scelta azzeccata questa, in quanto ben lega la musica ai messaggi sociali presenti in tutti i testi, dando molta più forza alle parole, come se si stesse ascoltando una specie di comizio cantato.
Sperando che il gruppo col megafono continui a credere nei propri argomenti, per ora bisogna accontentarsi di questi pochi brani. Pochi ma buoni.
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La recensione "Diktat" EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-10-06 00:00:00
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