Cactus?
sorry for my accent 2016 - Lo-Fi, Indie, Garage

sorry for my accent

Immaginate i Civil Civic ed i Bloc Party in un ensemble. Quale sarebbe il risultato?

Questo è il caso: i Cactus? sono una band vicentina che ha puntato tutto su un perfetto stile british in lo-fi, che richiama subito alla mente nomi di portata internazionale quali Civil Civic e Bloc Party degli anni che hanno sfornato gli album d’oro dell’indie rock. Il DIY non è mai stato interessante come ora, periodo in cui ognuno può (con un po’ d’impegno, e senza chissà che strumentazione) registrare un album in una cameretta, senza che questo vada necessariamente ad intaccare l’ispirazione e la qualità del lavoro finale.
Il risultato ultimo del lavoro di questi tre ragazzi è un album con un’ottima parte strumentale dall’approccio lo-fi, con un piglio straordinario, che si fraziona tra chitarre dalle venature punk che attanagliano e batteria: un susseguirsi di suoni e riff che si trasforma inevitabilmente in un sottile gioco di equilibri, una lotta per erodere spazio all’altro e guadagnarsi quei momenti di agognata superiorità e gustarsi quel senso di prevaricazione, che dura fino al prossimo scontro. Ad arricchire il tutto spesso ci pensano le tastiere, con qualche nota sovrastruttura. Gli strumenti, incalzanti, talvolta, come in "Brit boy surfs at the disco", lasciano prendere fiato al basso, facendo sì che questo riesca a riemergere in tutto il suo spessore, lasciandosi notare. La voce non è di certo il punto focale della composizione, ma quando emerge nelle parti cantate pare ricalcare Kele Okereke. Questa non può far altro che sposarsi perfettamente con le sonorità spesso ruvide dell’album grazie al tocco di abrasività che le viene impresso dagli effetti vocali. Queste sonorità, ricercate e mai banali, intrappolano ed incatenano: ascoltarle una sola volta non basta, perché il cervello ne vuole ancora ed ancora. Parlare troppo a volte non serve, e forse è meglio starsene semplicemente ad ascoltare quello che incornicerei come uno dei migliori album che ho ascoltato durante quest’anno.

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