Il celtic è come il prezzemolo, è verde e va bene con tutto. E gli Aexylium ne sono la dimostrazione.
Gli Aexylium si presentano con tre brani che attraversano i vari generi celtic/irish. Sembra assurdo ma così è.
Ogni pezzo è fondamentalmente catalogabile in un genere diverso, dal folk metal al celtic punk.
Il primo brano è la titletrack "The Blind Crow" che presenta la parte realmente folk metal della band, con le tipiche distorsioni cupe, una batteria aggressiva e i toni epici da ambientazioni nordiche, che vengono anche richiamate dal testo incentrato sulla leggenda norrena del Ragnarok. Nota dolente di questo buon pezzo è la voce che non risulta abbastanza matura rispetto al sound che il resto della band è riuscito invece a creare. Rientra in carreggiata solo nei ritornelli, merito sicuramente del growl.
Si riprende invece la parte vocale con "Black Flag", dai ritmi più heavy metal, molto più vicini agli inglesi Iron Maiden che ai cugini irlandesi. La voce si prende quindi una bella rivincita dimostrando di saper spingere e di riuscire a far uscire l'aggressività e la potenza necessarie per i ritmi sostenuti del brano.
È questo probabilmente il genere su cui gli Aexylium dovrebbero puntare, quello che riescono a padroneggiare meglio e con cui potrebbero dare qualcosa di significativo al genere.
L'ep si chiude con un pezzo quasi celtic punk, con cornamusa e flauti protagonisti sin dall'apertura. I ritornelli corali, la voce più sporca e i ritmi più pimpanti rimandano al genere che i bostoniani Dropkick Murphys comandano.
Il biglietto da visita degli Aexylium risulta quindi una specie di omaggio all'Irlanda e a tutta la musica celtica più che un ep folk metal.
Da questi pochi pezzi la band ha dimostrato però di essere più suggestiva e di riuscire a spingere maggiormente nei brani più heavy che in quelli più "cattivi". Se l'hanno capito anche loro ci si potrebbe aspettare un buon album d'esordio.
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La recensione The Blind Crow di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-11-14 00:00:00
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