Nati come cover-band di Fabrizio De Andrè (la loro ragione sociale deriva da un pezzo scritto dallo stesso Faber con Ivano Fossati), i Khorakhanè danno alle stampe questo cd-r pieno di suggestioni etniche, mediterranee, vicine ai ritmi delle carovane zingare e delle loro tradizioni musicali.
Tre pezzi sufficienti per capire quali siano le inclinazioni della band romagnola, brava a fondere le atmosfere balcaniche con un testo “militante” nel caso di “La modernità”, oppure a mischiarle, senza cadere nel banale, con le parole d’amore espresse in “Ho perso la strada”. Diverso il discorso per ciò che riguarda “Nebbia ed apparenza”, nella quale, pur partendo dal solito respiro mediterraneo, emergono le diverse anime dei singoli Khorakhanè, vicine al rock (a tratti sembra di sentire la PFM di inizio anni ’70) ed al jazz.
Forse un richiamo alle origini, ma è fuori da ogni ragionevole dubbio che la strada giusta sia quella che richiama ad un nomadismo a tutto tondo.
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La recensione Khorakhanè di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2004-11-16 00:00:00
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